“Ocean Ramsey: Shark Whisperer”, un capolavoro da non perdere
Ieri sera mi sono guardato su Netflix il documentario di Ocean Ramsey, che da anni seguo sui social. Da videomaker, posso solo dire: qualità delle immagini pazzesca, tra le più belle riprese subacquee che mi sia capitato di vedere. Un lavoro davvero impeccabile.
Molti la criticano, dicono che si espone troppo, che è un cattivo esempio perché la gente potrebbe provare a imitarla e farsi male. Ma il film fa capire bene il suo vero obiettivo: non è esibizionismo, ma educazione. Il suo messaggio è semplice: lo squalo non ci vede come cibo. Se attacca, è quasi sempre un errore o una reazione di difesa perché lo abbiamo disturbato. E questo messaggio è fondamentale, soprattutto se guardiamo ai numeri reali.

Ogni anno, l’essere umano è responsabile di una vera e propria strage di squali. Le stime parlano di circa 100 milioni di esemplari uccisi. La causa principale è una pratica crudele e insostenibile chiamata shark finning: lo squalo viene pescato, le pinne tagliate mentre è ancora vivo e il corpo rigettato in mare, dove muore tra sofferenze atroci. Il tutto per la “zuppa di pinne di squalo”, uno status symbol in alcune vergognose culture asiatiche. A questo si aggiungono il bycatch (pesca accidentale) e il mercato della sua carne, spesso venduta con nomi diversi per ingannare il consumatore.
Ora confrontiamo questi dati con gli attacchi all’uomo. Nel 2023, in tutto il mondo, ci sono stati 69 morsi “non provocati” e 10 decessi.
Il contrasto parla da solo: 100 milioni contro 10. Numeri che dimostrano chi sia il vero predatore.
E in questo scenario, Ocean Ramsey non si limita a parlare. È un’ecologista e una conservazionista, e che non siano solo parole lo dimostra un fatto concreto: è stata lei a far passare alle Hawaii una legge per la tutela degli squali, che ne vieta l’uccisione. Il primo Stato nella storia degli USA.

Poi, ci sono le scene che da sole valgono la visione. Le interazioni con gli squali tigre sono incredibili, ma quando nuota al fianco di “Deep Blue”, il più grande squalo bianco mai filmato, toccandole la pinna per farsi guidare, capisci di essere di fronte a un rapporto unico.
Insomma, un film che consiglio. È la storia di una persona che porta avanti un’idea precisa e che, piaccia o no, ha la capacità di farti riflettere.
