Il triangolo delle abilità

Per ottenere riprese subacquee di qualità non è sufficiente affidarsi unicamente a una buona videocamera. Diventa, invece, fondamentale padroneggiare il “triangolo delle abilità”, tre competenze che ho identificato e che sono strettamente interconnesse tra loro: un assetto armonioso (o impeccabile), che permette stabilità e controllo; una pinneggiata consapevole, per muoversi con grazia e senza disturbare l’ambiente; e, infine, una respirazione misurata, calma e controllata, che influisce su ogni altro aspetto.
Questi tre elementi sono le fondamenta pratiche sulle quali ogni videomaker dovrebbe costruire la propria capacità di ripresa.

Dangerous Reef, St. John’s, Egypt 2023 with GoPro12, 8:7, 4K, 60fps
Assetto armonioso
Dangerous Reef, St. John’s Reefs, Egypt 2023 with GoPro12, 8:7, 4K, 60fps
Il controllo dell’assetto è fondamentale per ridurre il consumo d’aria, aumentare la sicurezza personale e, soprattutto, garantire il massimo rispetto per l’ambiente. Un buon assetto, che consente di muoversi fluidamente e di rimanere immobili nell’acqua, permette di ottenere riprese più stabili e di avvicinarsi agli animali senza disturbarli o sollevare sospensione.
Per questo, è importante ricordare che il GAV è destinato esclusivamente alle regolazioni grossolane dell’assetto: ad esempio, per iniziare la discesa (sgonfiandolo), al termine della risalita, per ottenere un buon galleggiamento in superficie (gonfiandolo), oppure per compensare in profondità l’assottigliamento del neoprene e, verso fine immersione, l’aumentata spinta positiva dovuta all’alleggerimento della bombola. Le piccole variazioni verticali, invece, devono essere gestite unicamente con la respirazione. La pratica costante e esercizi specifici sono la chiave per affinare questa abilità.
Pinneggiata consapevole
South Sataya, Fury Shoals, Egypt 2023 with GoPro11, 8:7, 4K, 60fps
Buone riprese video richiedono una pinneggiata valida ed efficiente. Esistono tecniche efficaci e rispettose dell’ambiente che ogni videomaker subacqueo dovrebbe conoscere.
La più importante è il Frog Kick (a rana): una spinta potente ottenuta con minimo sforzo, che dirige il flusso d’acqua all’indietro, evitando così di sollevare sedimento. Nell’eseguirla, si flettono leggermente ginocchia e caviglie, unendo poi talloni e piante dei piedi in un movimento simile a quello del nuoto a rana; la propulsione è generata principalmente dalla parte inferiore della gamba (polpacci, caviglie e piedi), con un coinvolgimento minimo delle cosce.
Per ruotare sul posto e aggiustare l’inquadratura, è invece preferibile utilizzare l’Helicopter Turn (giro a elicottero), durante il quale le pinne si muovono in direzioni opposte grazie a specifici movimenti delle caviglie. Una utile tecnica avanzata è il Back Kick (pinneggiata all’indietro), che permette di arretrare delicatamente senza doversi girare, ideale dopo aver effettuato riprese ravvicinate o per uscire da spazi stretti.
La scelta delle pinne è cruciale e deve basarsi sul proprio stile di pinneggiata, poiché l’utilizzo di un modello inadatto può causare crampi e affaticamento.
South Sataya, Fury Shoals, Egypt 2023 with GoPro11, 8:7, 4K, 60fps
Myaru Kandu, Felidhoo, Maldives 2024 with GoPro12, 8:7, 4K, 60fps
Respirazione misurata
Myaru Kandu, Felidhoo, Maldives 2024 with GoPro12, 8:7, 4K, 60fps and tripod
Come abbiamo visto, le variazioni di assetto, fondamentali nelle riprese video, si gestiscono unicamente con la respirazione: inspirando si sale leggermente, espirando si scende.
Un respiro calmo e regolare trasforma queste micro-variazioni in movimenti fluidi, garantendo una perfetta stabilità ed evitando così riprese mosse. Durante i micro-controlli dell’assetto (sia con i polmoni sia con il GAV), è importante considerare il fenomeno dell’isteresi: una sorta di effetto “memoria” o “ritardo” del sistema, che richiede sempre qualche secondo perché l’aggiustamento si completi. Per non innescare un pericoloso ciclo di “gonfia-sgonfia“, è cruciale non effettuare correzioni ravvicinate, ma attendere sempre che l’assetto si stabilizzi prima di intervenire nuovamente.
Per quanto riguarda le riprese, una respirazione poco controllata genera bolle voluminose e rumorose, che possono facilmente intimorire gli animali.
Al contrario, respirando lentamente e profondamente, si riduce significativamente la produzione di bolle, aumentando così le possibilità di avvicinarsi ai soggetti senza disturbarne i comportamenti naturali.
Inoltre, una respirazione misurata e consapevole contribuisce a ridurre il consumo d’aria, incrementando la sicurezza e consentendo di prolungare il tempo di permanenza sul fondo.