Passiamo all'azione!

Questa è una guida pratica che spazia: dalla preparazione dell’attrezzatura prima dell’immersione, ai controlli indispensabili per evitare brutte sorprese, fino a come affinare le tecniche di ripresa per ottenere video ancora più spettacolari.

Questa foto mostra la schermata della GoPro Hero13 relativa alla formattazione della scheda microSD.

La sera prima

Questa foto mostra la schermata della GoPro Hero13 relativa alla formattazione della scheda microSD.

La sera prima formattare la scheda SD (solo dopo aver salvato i video girati in precedenza!) e poi, dopo aver valutato i parametri dell’immersione (orario, profondità, visibilità prevista, etc.) impostare il Preset che si ritiene più adatto.
Verificare l’O-ring, che deve essere pulito e senza tagli o abrasioni e, solo se necessario, toglierlo delicatamente (senza usare oggetti appuntiti) e pulirlo con un panno morbido. Nel rimetterlo, applicare un velo di grasso siliconico specifico, assicurandosi che sia  correttamente posizionato nella sua scanalatura.
Caricare anche la batteria che andrà inserita solo il giorno dopo: lasciarla dentro alla GoPro per tutta la notta ne provocherebbe quasi sicuramente una riduzione di carica.

Entrata in acqua

in questa foto, fatta alle Maldive durante un Liveabord, si vede l'entrata in acqua dal dhoni con la gopro fissata ai bracci stabilizzatori.

Poco prima dell’immersione (io, solitamente, lo faccio circa cinque minuti prima del briefing della guida), e sempre in un luogo fresco e asciutto, inserire la batteria nella GoPro e chiudere con molta cautela la custodia, controllando attentamente che l’O-ring non sia pizzicato e che non ci sia sporco (come peli o polvere). Fatto questo, accendere per un attimo la GoPro per verificare il livello di carica della batteria.
Pochi attimi prima di entrare in acqua, assicurare con cura il supporto (che sia il bastone o i bracci stabilizzatori) al GAV, controllando attentamente la tenuta dei moschettoni. Poi, se si desidera riprendere l’entrata in acqua (cosa che io faccio ad ogni immersione), accendere la GoPro. Durante il tuffo, tenerla sempre ben salda: la maggior parte degli smarrimenti avviene proprio durante le fasi, spesso concitate, di entrata e uscita dall’acqua.

in questa foto, fatta alle Maldive durante un Liveabord, si vede l'entrata in acqua dal dhoni con la gopro fissata ai bracci stabilizzatori.

Immaginare il risultato finale

Per creare video di buona qualità bisogna pianificare le riprese durante l’immersione. È quindi importante non improvvisare mai: se un pesce si avvicina, è necessario avere già in mente l’inquadratura e come posizionarsi per farla al meglio perché essere nel posto giusto al momento giusto può fare davvero la differenza. Pianificare i movimenti aiuta anche a sfruttare meglio la luce e la posizione rispetto ad essa, un fattore che va sempre considerato.

Mentre si riprende, pensare a quale piattaforma ospiterà il video: YouTube e siti web (formato 16:9) o Storie e Reels per i social (formato 9:16), e visualizzare mentalmente i relativi ritagli sullo schermo. Questo assicura che i soggetti restino nell’inquadratura, evitando che parti importanti della scena vengano escluse.

Profondità e luce naturale

La profondità, e quindi la luce naturale, sono due parametri fondamentali da tenere sempre in considerazione. Per ottenere colori vivaci e clip nitide e contrastate, è bene rimanere nei primi 15-20 metri, facendo però particolare attenzione nei primissimi metri: qui, con sole forte e acqua cristallina, ci si espone al rischio di sovraesposizione.
Per illuminare il soggetto e ottenere colori pieni e dettagli, è sempre meglio mantenere il sole alle spalle. Tuttavia, anche il controluce (con il soggetto tra la GoPro e il sole) può regalare silhouette suggestive, ideali per riprendere le forme sinuose di squali, tartarughe, mante e aquile di mare.

Immergersi nelle ore migliori

L’orario in cui ci si immerge influisce sulla qualità delle riprese. Nelle immersioni all’alba, dove solitamente si fanno gli incontri più spettacolari, bisogna aspettarsi poca luce e spesso visibilità limitata, con la possibilità di ottenere colori spenti e, specie nelle immersioni più profonde, molto rumore nell’immagine.
Nella tarda mattinata, invece, il sole sarà già alto e la luce migliore; la fascia di profondità tra i 15 e i 20 metri potrà regalare immagini nitide e molto colorate.
A metà giornata la luce sarà forte e dall’alto, creando riflessi intensi, ombre nette, dettagli e colori vivaci.
Nel pomeriggio la luce diventerà più calda e dorata, ideale per riprendere silhouette contro la superficie o atmosfere morbide.
Al crepuscolo la luce calerà inesorabilmente e molto rapidamente, tanto che le luci artificiali risulteranno indispensabili per buoni risultati.

Gestione della batteria

Questa foto mostra la schermata della GoPro Hero13 relativa alle informazioni sullo stato della batteria.

Per un videomaker, batteria e aria della bombola sono i beni più preziosi: molte delle cose belle accadono di sovente a fine immersione (il reef più vivo e colorato, il passaggio di un banco di pesci, l’incontro inaspettato con un grande predatore…) ed esaurire batteria o aria sarà frustrante. Quindi, non bisogna sprecare risorse filmando continuamente e senza una ragione valida, ma piuttosto essere selettivi e scegliere sempre cosa riprendere, concentrando l’attenzione solo sui momenti che davvero contano.

Questa foto mostra la schermata della GoPro Hero13 relativa alle informazioni sullo stato della batteria.

Interazione consapevole

Comprendere i principi base del comportamento animale può migliorare la qualità delle riprese. Molti animali, specie quelli più cauti o predati, interpretano movimenti rapidi e diretti come una potenziale minaccia. Muoversi molto lentamente, in modo prevedibile, o meglio ancora rimanere immobili, riduce significativamente la percezione di essere un pericolo. Se un animale non si sente immediatamente minacciato, la curiosità può avere il sopravvento sulla tendenza alla fuga. Un subacqueo fermo concede all’animale più tempo per valutare la situazione, potendolo così portare ad avvicinarsi per indagare; viceversa, un movimento brusco ne provocherebbe probabilmente la fuga. Inoltre, rimanendo fermi, si cede il controllo dell’interazione all’animale, lasciando a quest’ultimo la decisione di avvicinarsi o meno.

Composizione dell'immagine​​

Il principio dei terzi, fondamentale per comporre immagini equilibrate e dinamiche, prevede di dividere idealmente l’inquadratura in nove parti e posizionare il soggetto su una delle intersezioni. Ovviamente, per eventuali ritagli in formato 9:16 questo principio perde valore perché sarà necessario dare priorità centrale al soggetto o, ancora meglio, valorizzarlo in verticale. 
Un errore comune è quello di riempire troppo l’inquadratura: molto meglio invece usare lo “spazio negativo” (blu intorno al soggetto) per far “respirare” la scena e creare armonia tra soggetto e ambiente. Meno affollamento evoca così più emozioni raccontando meglio la storia.
In quanto alle angolazioni, le riprese dall’alto spesso appariranno piatte; meglio quindi riprendere lateralmente, o dal basso verso l’alto, per dare maggiore profondità e creare silhouette suggestive di pesci, sub o relitti.

Attenzione ai dettagli

Quando si inseriscono altri subacquei nelle riprese, è fondamentale controllare che abbiano l’attrezzatura in ordine. Erogatori penzolanti, maschere appannate o con capelli all’interno, e mute rovinate o inadeguate possono compromettere la ripresa.
Ancora più importanti sono l’assetto e il comportamento dei subacquei sott’acqua. Gesti goffi, come appoggiarsi sul fondo o ai coralli, un assetto pessimo con posizione semi-verticale, pinneggiate disordinate e l’uso delle mani, oltre a rovinare le immagini, possono anche arrecare gravi danni ambientali.

Avvicinarsi ai soggetti

La distanza dal soggetto è fondamentale per buone riprese subacquee. La GoPro lavora meglio con soggetti vicini, registrando immagini più nitide e dettagliate, con meno rumore digitale e colori più vivaci. Un classico esempio sono gli squali “nel blu”: impressionanti dal vivo, ma nel video spesso ridotti a piccole sagome, a volte anche poco riconoscibili.
Ma quanto vicino? È importante sperimentare e trovare la giusta misura. Nella ricerca del dettaglio, come l’occhio di una razza, la vicinanza può dare ottimi risultati (purché si mantengano quei 25-30 centimetri per la corretta messa a fuoco); in altre occasioni, esagerare può essere un errore, poiché il soggetto potrebbe riempire troppo lo schermo, uscendo dal contesto. Riprendendo da vicino, è bene ricercare movimenti di camera super stabili; è quindi sempre ottimale riprendere a 60fps o più, per aumentare l’impatto visivo e correggere eventuali “mossi” con lo slow motion in fase di editing.

Sviluppare un proprio stile

Sviluppare un proprio stile non solo rende i video unici, ma aiuta a costruire un’identità visiva riconoscibile online.
È bene partire dall’esplorazione, provando a variare tecniche di ripresa, angolazioni e montaggio, e sperimentando con colori, ritmo e formati.
La coerenza è fondamentale: elementi ricorrenti nei video (come soggetti, tipo di editing o un colore caratteristico) rendono il lavoro riconoscibile.
Uno stile non si costruisce in un giorno: servono pratica e impegno, cercando sì ispirazione in altri videomaker, ma prendendo solo ciò che rispecchia la propria personalità. Con tempo e dedizione, lo stile emergerà, diventando un tratto distintivo.

I primi secondi di ripresa

La GoPro ha bisogno di qualche istante all’inizio di ogni registrazione per analizzare la scena ed eseguire le calibrazioni cromatiche che influenzano l’immagine finale.
Ad esempio, se sta per riprendere uno squalo nel blu, meglio evitare di puntare direttamente la camera; iniziare invece filmando per qualche secondo il reef o un compagno vicino, per permettere alla GoPro di rilevare una gamma di colori più ampia ed effettuare calibrazioni più accurate.
Un fenomeno simile si verifica anche quando, riprendendo, si esce dall’acqua: l’immagine nel video assume una forte dominante violacea non appena riemergo, perché la GoPro, che si era adattata a compensare la mancanza di rosso in profondità, mantiene ancora per un po’ quell’impostazione. Quindi, per ottenere immagini con colori più accurati, concedere sempre del tempo all’inizio di una clip, lasciando che la GoPro si calibri e si adatti alla nuova situazione. 

Controllo della stabilità

Per ottenere riprese subacquee stabili, il primo passo fondamentale è evitare di riprendere con la GoPro nella sola mano: l’inevitabile tremolio naturale, amplificato dal movimento dell’acqua, dalle correnti e dagli stessi spostamenti mentre si pinneggia, si tradurrà inesorabilmente in video instabili e mossi.
Allo stesso modo, è fortemente sconsigliato affidarsi a supporti da polso o da maschera. Sebbene possano sembrare soluzioni pratiche, questi accessori offrono una stabilità troppo limitata e sono altamente suscettibili ai movimenti involontari della testa o del braccio.

Attenzione alla condensa

In questa foto si vede una GoPro Hero13 all'interno di una custodia originale GoPro che ha fatto condensa sulla lente dell'obiettivo.

Un problema fastidioso, soprattutto a fine immersione, è la condensa. Potrebbe notarsi una zona appannata davanti all’obiettivo; se accade, non bisogna perdere tempo: è necessario interrompere la registrazione e spegnere la fotocamera per evitare che il calore peggiori la situazione. Lasciarla raffreddare qualche minuto prima di riaccenderla. Agire subito può salvare le ultime riprese, senza dimenticare che gli inserti antiappannamento possono aiutare molto a prevenire questo problema!

In questa foto si vede una GoPro Hero13 all'interno di una custodia originale GoPro che ha fatto condensa sulla lente dell'obiettivo.

SOS GoPro

Può succedere che la GoPro durante l’immersione dia alcuni messaggi di errore, ecco il significato di ciascuno e come comportarsi in questi casi.

Fotocamera troppo calda

Significa che la GoPro si sta surriscaldando e potrebbe spegnersi a breve. La soluzione migliore è interrompere subito la registrazione e lasciarla raffreddare per alcuni minuti, sperando che anche la temperatura dell’acqua contribuisca a ridurre il problema.

Scheda di memoria piena

Poco si può fare: lo spazio sulla microSD è finito. Probabilmente si è entrati in acqua senza averla formattata oppure è ora di acquistare una scheda più grande. Per ottimizzare lo spazio è bene essere sempre selettivi con le clip da registrare.

Errore scheda SD

È stato rilevato un problema con la scheda. La prima cosa da fare è riavviare la fotocamera. Spesso, con un semplice riavvio, la GoPro ripara automaticamente eventuali file danneggiati.

Riparare i file

La GoPro sta cercando di riparare un file danneggiato e bisogna lasciare che lavori.
Se la procedura dovesse richiedere troppo tempo, spegnere e riaccendere la fotocamera, consapevoli del rischio di poter perdere l’ultima clip.

Batteria scarica, spegnimento

Un classico incubo! Quando la carica scende sotto il 10%, compare un messaggio di avviso.
Se la batteria si esaurisce durante la registrazione, la GoPro salverà il video e si spegnerà automaticamente. In questo caso, non c’è molto da fare, se non utilizzare l’eventuale GoPro di back-up.

No batt

Questo insolito errore (non previsto dal manuale d’uso), nonostante la GoPro fosse accesa e funzionante mi è recentemente apparso durante un’immersione.

Dopo aver cercato soluzioni online, ho scoperto che si tratta di un problema di riconoscimento della batteria e che premere il tasto “Mode” per 8-10 secondi può aiutare a risolverlo.