Itinerari di crociera: quale scegliere?

Le Maldive offrono un’incredibile varietà di immersioni e navigare tra questi atolli è sempre un’esperienza magica. Esistono principalmente due itinerari che regalano emozioni diverse. Gli Atolli Centrali incarnano l’essenza delle Maldive “classiche”, con il loro perfetto mix di thila e kandu; l’Estremo Sud, invece, regala un’avventura più intensa, incentrata sugli incontri con i grandi predatori.

Atolli Centrali: le Maldive "classiche"

Se si desidera vivere per la prima volta un’esperienza in crociera alle Maldive, è sicuramente consigliabile prendere in considerazione gli Atolli Centrali. Questo è l’itinerario più classico, il più rinomato e completo, che permette di navigare tra le più famose destinazioni dell’arcipelago.

È la formula che consiglio a chi vuole un assaggio della straordinaria varietà offerta dalle Maldive: un mix perfetto di immersioni diverse e incontri emozionanti. Perfetta anche per gli accompagnatori, che possono dedicarsi allo snorkeling o alle frequenti escursioni sulle isole.

Di seguito, un esempio di itinerario tipo, suddiviso per atolli, con alcune indicazioni sulle immersioni più significative.

Malè Nord

La crociera prende il via dal porto di Hulhumalé, nei pressi di Malé. Dopo il check-in e il briefing iniziale, la prima immersione è il “check dive”, solitamente svolto nel celebre sito “Shark Tank”. Qui è possibile avvistare diverse specie di pelagici: squali tigre, spinner, limoni, pesci chitarra e, se si è fortunati, anche il Mokarran, il grande squalo martello. Un’ottima occasione per riscaldare la GoPro!

Ari

Rientrati dal check dive, si naviga verso l’Atollo di Ari, considerato da molti il cuore pulsante delle Maldive subacquee. Qui ci aspettano immersioni di fama mondiale: le “Thila”, secche sottomarine che si ergono dal fondo e brulicano di vita, come la celebre “Maaya Thila” (dove la notturna con gli squali pinna bianca è un must) e “Fish Head“, sito in cui gli squali grigi sono qui numerosissimi.
Anche “Maalhos Thila” è molto interessante per le riprese, con alcionari di tutti i colori che crescono sulle volte dei suoi anfratti, offrendo rifugio a numerosissime tartarughe e murene.
Proseguendo verso sud, la parte meridionale di Ari è il regno dello squalo balena, e si dedica sempre del tempo alla ricerca di questo gigante buono: un incontro che da solo vale il viaggio, sia che avvenga di giorno, facendo snorkeling o diving, solitamente a Mamingili Beru, sia di notte a poppa della barca.
Ari è un paradiso per il videomaker: ogni immersione offre spunti diversi, dai banchi di pesce alle tartarughe, dagli squali grigi alle mante, fino al sogno dell’incontro con il balena.

Felidhoo

Questo è uno squalo pinna bianca di reef, ripreso nell'atollo di Felidhoo, Maldive.

Dall’Atollo di Ari si attraversa poi il canale oceanico verso est, per arrivare all’Atollo di Vaavu (o Felidhoo), uno dei miei preferiti, famoso per le sue “Kandu”, ovvero le pass oceaniche, sempre cariche di vita e corrente. Qui ci si immerge in siti adrenalinici come “Fotteyo Kandu“, che, per i suoi coralli alcionari coloratissimi e la grande quantità di pelagici, è considerata una delle immersioni più belle al mondo.

A Fotteyo, durante l’immersione all’alba, è molto probabile imbattersi in qualche squalo martello, anche se le riprese saranno spesso condizionate dalla profondità e dalla scarsa luce.

Risalendo verso nord, si vive l’esperienza unica e indimenticabile dell’immersione notturna ad “Alimathà Jetty“: trovarsi circondati da decine (a volte centinaia!) di squali nutrice, pinna nera di reef e carangidi in caccia è pura adrenalina e produce scene video incredibili, soprattutto se ci si immerge prima del calare del sole — pratica che consiglio a chi riprende con la GoPro senza illuminatori.

Nella stessa zona, si esplorano luoghi favolosi come “Miyaru Kandu“, dove è garantito l’incontro con numerosi squali grigi, pinna bianca e aquile di mare che pattugliano l’ingresso della pass, o in pass storiche come “Devana Kandu” o “Dhiggiru Kandu“.

Questo è uno squalo pinna bianca di reef, ripreso nell'atollo di Felidhoo, Maldive.

Malè Sud

Sulla via del ritorno, si effettuano le ultime immersioni nelle pass dell’Atollo di Malé Sud. Siti come “Guraidhoo Kandu” e “Emboodhoo Kandu” offrono ancora piccoli momenti per incontrare squali, aquile di mare, tartarughe e pesci napoleone. Un’altra immersione da non perdere è “Kandooma Thila“, dove gli alcionari sono rigogliosi come un tempo.

Purtroppo, devo segnalare che in alcune zone di Malé Sud la visibilità non è sempre ottimale, forse a causa dei lavori di dragaggio dei fondali legati alla costruzione di nuove isole artificiali e all’ampliamento delle spiagge esistenti. Confido che, una volta conclusi questi lavori, la situazione tornerà presto alla normalità.

L’ultimo pomeriggio viene generalmente trascorso con la barca ormeggiata a Hulhumalé, con la possibilità di visitare Malé, la caotica capitale maldiviana. Per me, l’attesa dello sbarco è sempre un momento triste ma anche speciale: con skipper e capobarca inizio già a pianificare ogni dettaglio dell’itinerario per l’anno successivo. Avere un nuovo obiettivo mi proietta già verso la prossima avventura!

Malè, Maldives 2019 with GoPro7

Estremo sud: l'avventura selvaggia

Navigare negli atolli meridionali, meno frequentati dal turismo di massa, significa immergersi in un ambiente incontaminato, dove le “Kandu” sono vere e proprie autostrade per squali, aquile di mare, mante e pesce di passo.

È un’esperienza intensa, che richiede un buon livello di preparazione subacquea: sono consigliati i brevetti Advanced e Nitrox, oltre a un discreto numero di immersioni registrate sul divelog, per affrontarla al meglio.

Il premio sono emozioni forti e la possibilità di tornare a casa con un hard disk carico di clip davvero speciali.

Se si cerca l’avventura con la “A” maiuscola e si sognano incontri ravvicinati con i grandi predatori dell’oceano, la rotta dell’Estremo Sud è quella ideale.

Di seguito, un itinerario tipo, suddiviso per atolli, con alcune indicazioni sulle immersioni più significative.

Addu

La crociera, per ragioni logistiche legate ai voli interni, inizia a settimane alterne da Addu o Huvadhoo. Se l’imbarco avviene ad Addu (aeroporto di Gan), il check dive si svolge nel “Manta Point” situato nella zona nord-est dell’atollo, con ottime probabilità di riprendere le mante che volteggiano eleganti sulle “cleaning station“. È uno spettacolo incredibile e un’opportunità fantastica per le prime riprese della crociera.

Questo è uno squalo tigre, ripreso al Tiger Zoo di Fuvahmulah, nel Sud delle Maldive.

Fuvahmulah

Questo è uno squalo tigre, ripreso al Tiger Zoo di Fuvahmulah, nel Sud delle Maldive.

Lasciato Addu, si raggiunge Fuvahmulah, atollo unico perché costituito da una sola isola, situato vicino alla linea dell’equatore e considerato il paradiso del pelagico alle Maldive.
Un paio di immersioni si svolgono sul “Plateau“, un pianoro che scende rapidamente verso grandi profondità, dove le possibilità di avvistamenti sono incredibili: squali seta, silvertip, martello, tigre, volpe e, con un po’ di fortuna, anche lo squalo balena o il pesce luna (Mola mola).
Ricavare materiale video eccezionale dall’immersione sul Plateau non è facile, a causa delle profondità e delle condizioni di luce spesso non ideali, ma le emozioni che questo luogo regala sono impagabili.
Sempre a Fuvahmulah, il “Tiger Zoo” rappresenta un’immersione unica, un vero e proprio Sacro Graal per noi videomaker, dove enormi squali tigre nuotano tutto il tempo attorno alla nostra GoPro.

Huvadhoo

L’ultimo atollo di questo itinerario è Huvadhoo, che noi italiani chiamiamo “Suvadiva“, con paesaggi esterni ancora molto selvaggi e una visibilità sott’acqua quasi sempre cristallina.
Le sue kandu sono famose in tutto il mondo: “Gemanafushi“, con i suoi squali seta; “Maarehaa“, celebre per i grandi banchi di aquile di mare; “Kondey“, con giardini di corallo rigogliosi e sanissimi (nell’ultima crociera ho avvistato una coppia di pesci vela!); e, più a nord, “Nilandhoo“, “Kuredhdhoo“, “Maamendhoo” e “Villingili Kandu“, con le sue centinaia di squali grigi e tartarughe verdi, talvolta anche a mezza dozzina insieme.

E per concludere il liveabord con un tocco di magia, si chiude con un altro paradiso per i videomaker: “Kooddoo Jetty“, l’immersione vicino all’entrata del piccolo porto, dove ci si ritrova a pinneggiare tra decine di grandi squali spinner e centinaia di giovani e vivaci squali grigi.

Si riparte da un piccolo aeroporto, a misura d’uomo e immerso nel verde, con il sorriso stampato in faccia, ore di filmati negli hard disk e una voglia incredibile di tornare.