Itinerari: quale scegliere?

Il Sud del Mar Rosso egiziano è una delle destinazioni più amate dai subacquei europei: un acquario a portata di mano. Solo la vacanza in liveaboard, però, permette di raggiungere i suoi siti più remoti e spettacolari. Gli itinerari classici sono due: la BDE, ovvero la trilogia Brothers Islands, Daedalus Reef ed Elphinstone Reef, e quello più profondo a sud noto come St. John’s.

BDE: icone del Mar Rosso

L’itinerario BDE, che deve il suo nome alle iniziali dei tre siti remoti che tocca (Brothers Islands, Daedalus Reef ed Elphinstone Reef), è perfetto per chi cerca il brivido degli incontri con gli squali e il pesce pelagico.
A causa della frequente presenza di correnti e moto ondoso, questo percorso è ideale per subacquei esperti. Tuttavia, la possibilità di avvistare i giganti del mare accanto a pareti ricche di coralli coloratissimi rende l’esperienza estremamente gratificante.
Di seguito un esempio di itinerario tipo, con i riferimenti alle immersioni più significative.

Hurghada

Se la crociera parte da Hurghada, completati il check-in e il briefing iniziale, si effettua il check dive in uno degli innumerevoli spot della zona. Gota Abu Ramada, Small Giftun e Shaab Sabina sono tra i miei preferiti: bassa profondità, acqua cristallina, coralli rigogliosi e un’abbondanza di pesci colorati. È l’occasione perfetta per scaldare la GoPro e verificare tutte le impostazioni in vista delle immersioni successive, che saranno ancora più emozionanti.

Ho trovato i fondali di Hurghada nettamente migliorati rispetto agli anni ’90: il divieto di ancoraggio (anche se tardivo) e la maggior tutela dell’ambiente stanno dando risultati evidenti.

Brothers Islands

Dopo il check dive si naviga per circa 6 ore verso le Isole Brothers, un arcipelago che offre immersioni spettacolari e una straordinaria biodiversità marina.
La più grande, Big Brother, situata a nord, è celebre per le pareti verticali ricoperte di alcionari coloratissimi, per i relitti e, soprattutto, per gli squali: longimani, grigi e spesso anche martello. Qui le immersioni prevedono generalmente una discesa sul South Plateau, punto d’osservazione privilegiato per gli squali volpe, e un tuffo su uno dei due relitti, Numidia (nella foto) o Aida, a seconda dell’intensità delle correnti.
Small Brother si trova a circa un miglio di distanza verso sud. Qui, oltre alle splendide pareti coralline, si ammirano pinnacoli e aree ricchissime di vita. Anche in questo sito, sul South Plateau è possibile avvistare lo squalo volpe, mentre il North Plateau è rinomato per la presenza degli squali grigi.

Il relitto del Numidia che si trova a punta Nord della grande Brother.
Il relitto del Numidia che si trova a punta Nord della grande Brother.

Daedalus Reef

Dato che da alcuni anni è vietato il pernottamento alle Brothers, al termine della terza immersione si fa subito rotta verso sud. Si tratta della navigazione più lunga della crociera (circa 10 ore), che fortunatamente avviene in notturna.
Al risveglio, lo scenario è mozzafiato: Daedalus Reef, un maestoso atollo corallino dominato da una piccola isola artificiale su cui svetta l’iconico faro costruito nel 1863.
La sosta a Daedalus dura generalmente tre giorni, per un totale di sei immersioni distribuite su quattro spot: il South Plateau, vicino agli ormeggi, noto per longimani, squali seta e barracuda; le pareti Est e Ovest, ricche di splendidi coralli e incontri pelagici; e la celebre Punta Nord, territorio indiscusso di squali martello e mante oceaniche.

Elphinstone Reef​

Lasciato a malincuore Daedalus Reef, si fa rotta verso Elphinstone Reef, raggiungibile in circa 6 ore, scenario delle immersioni conclusive. Questo reef offshore, lungo circa 400 metri, è caratterizzato da pareti vertiginose che sprofondano oltre i 100 metri. Annoverato tra i dieci migliori siti d’immersione al mondo, Elphinstone offre spettacolari formazioni di alcionari ed è il luogo ideale per osservare i grandi predatori: longimani, squali martello e, talvolta, lo squalo volpe. Solitamente si effettuano due immersioni: una sulla Punta Nord e una sulla Punta Sud.

In questa foto si vede una parete corallina di Elphinston Reef.
In questa foto si vede una parete corallina di Elphinston Reef.

Port Ghalib​

L’ultimo pomeriggio è dedicato al relax, con la barca ormeggiata a Port Ghalib, celebre per la sua immensa laguna salata artificiale (la più grande d’Africa). Dopo il rito del risciacquo dell’attrezzatura, è il momento ideale per una passeggiata lungo la marina: un’occasione per ammirare gli yacht, godersi le luci della sera e curiosare tra i negozi e i bazar del lungomare. La giornata si conclude in festa al Divino Restaurant, tra un’ottima pizza e i balli per celebrare la fine della vacanza.

St. John's: coralli e vita marina vibrante

L’itinerario St. John’s si spinge fino all’estremo sud dell’Egitto, sfiorando il confine con il Sudan. È un viaggio in un’area remota e poco frequentata, celebre per la sua straordinaria varietà di formazioni coralline e una biodiversità esplosiva: un’occasione unica per esplorare ambienti ancora incontaminati.
Nonostante l’altissimo livello naturalistico, le immersioni sono spesso poco profonde e meno impegnative rispetto ad altre rotte, risultando adatte anche a subacquei con esperienza base.
Le condizioni del mare sono generalmente più clementi rispetto al BDE, anche se d’estate, in assenza di vento, il caldo può farsi sentire. Infine, la morfologia dei reef offre ancoraggi serali molto protetti, garantendo notti tranquille e condizioni ideali per spettacolari immersioni notturne.

Abu Dabab​

La crociera prende il largo da Port Ghalib, a breve distanza da Marsa Alam. Completate le procedure di imbarco e il briefing, il check-dive si svolge solitamente nell’area di Abu Dabbab, a circa un’ora di navigazione, dove le condizioni sono generalmente calme e la visibilità eccellente.
I miei spot d’elezione qui sono Abu Dabbab II e III: spettacolari giardini di corallo che non superano i 20 metri di profondità, caratterizzati da ottima visibilità, pinnacoli vivaci e dalla presenza quasi garantita delle tartarughe embricate.
Un inizio morbido ma visivamente appagante: il contesto perfetto per il fine-tuning dell’attrezzatura video e per testare la resa cromatica in acqua bassa, assicurandosi che il setup sia impeccabile prima di fare rotta verso il profondo sud.

Abu Dabab II vista dall'imbarcazione.
Abu Dabab II vista dall'imbarcazione.

Fury Shoals​

La seconda giornata è dedicata ai Fury Shoals, un vasto complesso di circa venti reef che offre una varietà di siti spettacolari. Tra i più noti ci sono Sha’ab Claudio, caratterizzato da un dedalo di caverne passanti dove filtrano suggestivi giochi di luce, e Abu Galawa Soraya, un reef anulare che custodisce al suo interno un incredibile giardino di coralli.
A nord-est del sistema si trova il mio spot preferito: Sha’ab Maksour. Si tratta di un reef lungo circa 1,5 km con pareti verticali e una conformazione che ricorda molto Elphinstone. Le immersioni si concentrano sulla Punta Sud e sulla Punta Nord, entrambe ideali per incontrare tartarughe, squali di barriera e, con un pizzico di fortuna, lo squalo martello.
All’estremità meridionale spicca infine Sha’ab Sataya, celebre per la grande colonia di delfini stanziali che abita la laguna naturale: un’opportunità unica per fare snorkeling e realizzare riprese mozzafiato, sempre nel rigoroso rispetto di questi splendidi animali.

St. John's

Doppiata la penisola di Ras Banas, custode dell’antico porto di Berenice, si raggiunge finalmente St. John’s, quasi al confine con il Sudan. Quest’area comprende una decina di reef che si innalzano da un vasto plateau profondo (60-80 metri) con una morfologia unica: alcuni affiorano in superficie, mentre altri restano sommersi arrestandosi a pochi metri dal blu. Sono i cosiddetti “Habili”, termine arabo che indica questi pinnacoli nascosti.
Tra i siti imperdibili spiccano Habili Ali, celebre per il passaggio di grandi pelagici come martello e Albimarginatus, Habili Gaafar, Dangerous Reef, Gota Kebir e le spettacolari St. John’s Caves. Scenari che offrono non solo immersioni di qualità eccezionale, ma anche opportunità uniche per catturare video di altissimo livello.

In questa foto si vede un Reef di St. John.

Elphinstone Reef​

La lunga navigazione di rientro verso nord ha come tappa finale l’inconfondibile sagoma di Elphinstone Reef. È il degno epilogo della crociera: un reef oceanico esposto alle correnti che attira la vita pelagica come una calamita. Qui l’immersione cambia ritmo e diventa pura adrenalina: ci si lascia trasportare lungo pareti che cadono nel blu infinito, sorvolando i plateau alle estremità dove spesso pattugliano i predatori. Oltre ai martello in profondità, Elphinstone è celebre per gli incontri ravvicinati con il Longimanus (lo squalo pinna bianca oceanico), che spesso accompagna i subacquei proprio durante la sosta di sicurezza sotto la barca.

Port Ghalib​

Il rientro a Port Ghalib segna la fine delle immersioni e l’inizio del relax. Qui, dove sorge la laguna salata più vasta d’Africa, dedichiamo il pomeriggio alla cura dell’attrezzatura e al riposo.
La serata prosegue con una piacevole passeggiata tra gli yacht della marina, curiosando tra i bazar illuminati, prima del gran finale: appuntamento al Divino Restaur per gustare una pizza e festeggiare, ballando, la conclusione di questa avventura.