Nautilus LifeLine: l’anello mancante nella sicurezza subacquea

Una delle mie più grandi paure è l’idea di risalire in superficie, guardarmi intorno e non vedere la barca. Eventualità rara ma non impossibile, dettata da correnti impreviste, da un mare che cambia in fretta o persino da un errore umano, come un comandante distratto.
Noi sub, ci siamo sempre affidati a palloni di segnalazione (DSMB), specchietti e fischietti vari. Strumenti utili, ma che funzionano solo se c’è qualcuno abbastanza vicino da vederci o sentirci. Ma se la barca è molto lontana? Se il mare è grosso e le onde nascondono il nostro piccolo pallone arancione?
La risposta si chiama Nautilus LifeLine. Per me è diventato parte fondamentale della mia attrezzatura: un localizzatore GPS con trasmettitore VHF per segnali di emergenza digitali, impermeabile fino a 130 metri.
Tramite un’app dedicata è anche possibile programmare il numero MMSI (Maritime Mobile Service Identity) della propria imbarcazione, ovvero il suo codice identificativo univoco.
Il suo funzionamento è basato su tre pulsanti, protetti da un coperchio.
Il pulsante blu lo accende, mettendolo in standby e iniziando la ricerca dei satelliti GPS.
Il pulsante giallo serve per due funzioni distinte, entrambe non di emergenza. Con una pressione di 5 secondi, si avvia la sequenza di Test: il dispositivo acquisisce la posizione GPS e invia un singolo messaggio con le proprie coordinate a tutte le imbarcazioni con AIS circostanti per verificare che tutto funzioni correttamente. Con una pressione prolungata a 8 secondi, invece, si attiva la modalità “Position Advisory”: in questo caso il dispositivo trasmette la posizione in modo continuo fino a quando non viene disattivato, permettendo alla propria barca di seguire gli spostamenti senza lanciare un allarme generale.
Infine, c’è il pulsante rosso: una pressione di 5 secondi scatena l’allarme vero e proprio. Il dispositivo invia un segnale di soccorso DSC* e un allerta AIS** che viene visualizzato da tutte le imbarcazioni e le stazioni di soccorso nel raggio di chilometri, comunicando le coordinate GPS precise.
È la differenza tra sperare passivamente di essere trovati e chiamare attivamente i soccorsi, dicendo loro esattamente dove siamo.
Nel nostro sport, dove ci affidiamo molto all’attrezzatura per la nostra sicurezza, ignorare una tecnologia come questa è una scelta che non possiamo più permetterci.

Scarica qui il manuale d’uso

* DSC (Digital Selective Calling): Invia una richiesta di soccorso digitale sul canale VHF 70 (156.525 MHz), che è il canale universale di emergenza.
**AIS (Automatic Identification System): Trasmette la posizione e un segnale di allerta sulle frequenze AIS (161.975 e 162.025 MHz), che vengono ricevuti e visualizzati su tutti i moderni chartplotter delle imbarcazioni circostanti.

In questa foto si vede il Nautilus LifeLine.